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Ti sei mai arrabbiato?

La domanda è ovviamente retorica e spero non ti abbia fatto arrabbiare, ahahah!

La rabbia, insieme alla paura, al dolore ed al piacere è una delle macro-sensazioni di base che fungono da spie di controllo della realtà che percepiamo.

La rabbia è una sensazione che si sprigiona quando la realtà che percepiamo non collima con quella che vorremmo, ovvero che c’è qualcosa che non ci va bene.

In questo caso la rabbia ci attiva mentalmente e fisicamente per consentirci di intervenire e risolvere.

Detta così sembra una cosa buona, e difatti lo è. Esattamente come la paura, senza la rabbia ci saremo estinti già.

La rabbia è da considerare come il nostro salvavita, proprio come quello dell’impianto elettrico, che scatta quando c’è un cortocircuito.

Bene, assodato che non possiamo vivere senza la rabbia, impariamo a conoscerla meglio.

Innanzitutto, esattamente come tutte le emozioni ed i sentimenti, non posso controllarla cognitivamente, anzi ogni tentativo di farlo, produce un effetto paradosso che non fa altro che aumentarla. Più dico che non mi devo arrabbiare e più mi arrabbio, è fisiologico.

Una cosa è rimanere in contatto con le proprie emozioni, un’altra è cercare di controllarle. Non siamo tutti uguali, per cui imparare ad “usare” la rabbia a proprio vantaggio potrebbe essere lievemente diverso.

Possiamo dire che, fondamentalmente, ci sono due tipi di  persone che hanno un comportamento disfunzionale nei confronti della rabbia, quelli che si arrabbiano subito e che hanno una reazione smisurata e gli smidollati.

I primi sono quelli che hanno lo “scatto alla risposta” e si arrabbiano ancor prima di pensare. Dovrebbero imparare a prendersi qualche secondo di latenza prima di rispondere, magari possono passeggiare un attimo, oppure portare la propria attenzione verso qualcos’altro che metta un po’ di acqua sul fuoco che sta divampando all’interno.

Quelli che invece apparentemente non si arrabbiano mai, nemmeno quando anche un pacifista avrebbe già usato una mazza di ferro per far valere le sue ragioni, devono imparare ad attivarsi subito appena sentono un formicolio che lascia presupporre la presenza di rabbia. Magari possono dichiararlo che si stanno per arrabbiare e possono anche iniziare a gesticolare come se già lo fossero.

Ma, siccome come già detto non è possibile controllare la rabbia, indipendentemente da quale tipo sei, la rabbia va canalizzata ed usata a nostro vantaggio.

Ecco 2 cose che funzionano molto quando la rabbia sta prendendo il sopravvento e ti sta intossicando

1. Scrivi. Quando noti i segnali della rabbia o quando ormai ti sei trasformato nell’incredibile Hulk, uno dei metodi più potenti è quello di scrivere. Prendi carta e penna e scrivi tutto quello che diresti al tuo interlocutore. Scrivi come se ci stessi parlando realmente. Insultalo, digli perché le cose stanno come dici tu, inveisci, Scrivi e non fermarti finché non hai esaurito tutto quello che volevi dirgli. Questa apparente innocua soluzione è una delle più potenti negli effetti. Ti sentirai immediatamente meglio. Fallo, fidati.

2. Muoviti. Quando senti che la rabbia è arrivata a livelli di allerta pericolosi, per riprendere contatto con te stesso e con le tue ragioni, fatti una passeggiata se puoi, oppure fai movimento. Trova un luogo adatto e fai piccoli movimenti, anzi potresti simulare un ballo. Balla che ti aiuta.

Questi sono due piccoli accorgimenti molto efficaci quando abbiamo bisogno di una soluzione immediata, ma nella quotidianità, per non far arrivare la rabbia a livelli tossici, è opportuno avere piccoli accorgimenti che riallineano la nostra essenza fatta di Mente, Corpo, Spirito, Emozioni.

Il nostro equilibrio lo troviamo nutrendo tutte e quattro le nostre dimensioni, per cui, fare esercizio fisico, mangiare sano, riposare adeguatamente, frequentare persone e luoghi che ci arricchiscono, ci aiuta a divenire sempre più equilibrati.

Equilibrati fa rima con assertività a casa mia. E sempre a casa mia, al contrario di come l’opinione pubblica vorrebbe darci a credere, essere assertivi vuol dire “essere capaci di far valere le proprie ragioni senza calpestare quelle altrui”, e non polverizzare l’interlocutore come accade negli inutili show televisivi dove quello che strilla di più e si incazza passa per essere una “persona assertiva”. Come il bravo scultore sa quando colpire forte o dolcemente la propria opera, la persona assertiva sa quando alzare i toni o rimanere in ascolto al fine di far valere i propri diritti. Ergo non arriva mai ad arrabbiarsi oltre misura.

La rabbia la si combatte anche con l’assertività, che va praticata imparando ad ascoltare in maniera attiva, sforzandosi di avere una buona comunicazione, riuscendo ad elaborare tutti i dati che ci arrivano, ponendo l’altro al nostro stesso livello anche se pensiamo abbia sbagliato.

Nella quotidianità, un capitolo a parte merita la meditazione. La meditazione è un arma devastante per riconnettersi con se stessi, gli altri e il mondo. La meditazione aiuta in maniera potentissima a trovare l’equilibrio necessario per essere efficaci ed efficienti. Bastano anche pochi minuti al giorno per farlo ed i risultati sono pressoché immediati. Se non sai nemmeno cosa sia la meditazione, trova un tutorial o leggi qualcosa al riguardo o contatta un professionista.

Tutte queste cose si possono imparare con la giusta determinazione se si vuole bene a se stessi e si ha voglia di diventare le persone speciali che tutti meritiamo di essere, usando la rabbia solo come strumento per il cambiamento ed evitando che ci intossichi proibendoci di vivere la nostra vita.

Lasciami un tuo commento, per me è importante. Grazie 😉

M.C.

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